L'occasione di ritornarci è capitata quest'anno, quando l'associazione escursionistica di cui faccio parte mi ha affidato l'incarico di organizzare un Tour nei Balcani. Ho approfittato quindi di questa opportunità per ottimizzare un percorso che prevedesse oltre che le "obbligatorie" visite a Mostar e Sarajevo, anche la visita del Parco Nazionale di Sutjeska, in territorio bosniaco e i due parchi più famosi del Montenegro: il Durmitor ed il Biogradska Gora.
Il parco Nazionale di Sutjeska
Siamo arrivati al Parco di Sutjeska dopo una giornata dedicata alla visita di Sarajevo e abbiamo impiegato circa 3 ore e mezza, partendo la mattina alle 8 e arrivando alle 11,30 al memoriale di Tjentište. Le percorrenze devono essere rapportate al mezzo di trasporto utilizzato (noi viaggiavamo su un pullman da 50 posti) ed ai limiti di velocità determinati dalle strade tortuose e dalle frequenti pattuglie di polizia locale.
Le guide del parco ci aspettavano all'arrivo con alcuni fuoristrada per condurci, attraverso ripidi sentieri di montagna, dai 600 metri di altitudine iniziali ai 1300 finali, verso i luoghi di partenza di alcuni sentieri, ben segnalati, che si inoltrano nei magnifici boschi del parco.
Il parco fu istituito nel 1962 e l'area in cui sorge è conosciuta come il teatro della battaglia della Sutjeska, combattuta tra il 15 e il 16 maggio 1943 durante la seconda guerra mondiale tra i partigiani comandati da Tito e le forze di occupazione tedesche. All'interno del parco si trova la riserva della foresta di Perućica che si estende per 6 km in lunghezza e 1-3 km in larghezza, occupando un'area di 1.400 ettari. In quanto una delle ultime foreste vergini d'Europa, è un sito protetto dall'UNESCO. Gli alberi della foresta (che si suppone esista da 20.000 anni) non sono mai stati tagliati e molti di questi hanno una vita maggiore di 300 anni.
Attraverso un breve sentiero abbiamo potuto raggiungere un punto panoramico per ammirare, anche se da lontano, la cascata di Skakavac, alimentata dal fiume Perućica, all'interno della foresta vergine; essa è una delle cascate più alte della Bosnia ed Erzegovina con un salto di oltre 75 m. La cima più alta del parco è il monte Maglić (2.386 metri), vicino al confine con il Montenegro. Una salita impegnativa per escursionisti esperti. Invece tra le foreste e i prati del monte Zelengora si possono ammirare 9 laghi di origine glaciale. Le guide ci raccontano di orsi e di serpenti, anche molto velenosi, che si aggirano per i sentieri, mostrandoci qualche foto fatta col cellulare a riprendere, ad esempio, un bell'esemplare di orso bruno. Il poco tempo a disposizione ci limita molto nel nostro desiderio di percorrerre qualche altro sentiero, alla scoperta della natura selvaggia di questo incantevole parco.
Il parco Nazionale di Durmitor
Raggiungiamo Zabliak, il centro turistico adiacente al Parco del Durmitor, dopo aver percorso 160 Km in più di 6 ore. I tempi si sono allungati decisamente a causa anche dei controlli tra il confine bosniaco e montenegrino, dove sia da una parte che dall'altra, compiacenti funzionari di polizia minacciano tempi di attesa di ore se non si è disposti a lasciare qualche "ricordo" nelle loro mani. Dopo 2 bottiglie di Martini e altrettante di vino, i tempi si dimezzano. Arrivati in Hotel (lo Zabliak) a tarda sera, riusciamo a mangiare un'ottima cena e a prepararci alla visita, il giorno successivo, del Parco del Durmitor.
I paesaggi del Durmitor, un autentico e raro capolavoro della natura per la bellezza dei luoghi incontaminati, furono proclamati parco nazionale nel 1952. Situato nella parte nord-ovest del Montenegro, il Parco copre una vasta superficie del massiccio del Durmitor con i canyon dei fiumi Tara, Draga e Susica e la parte iniziale del canyon del fiume Komarnica, per un totale di 39.000 ettari. Il lago più grande e bello (dei 18 laghi glaciali) è Crno jezero (lago nero). La bellezza del paesaggio non è solo dovuta alla presenza del lago e alla sua superficie splendente, ma anche al vasto bosco e alla cima Medjed (orso) che dominano la zona. Tutelata dall’Unesco è anche la foresta di Crna Poda, un’importante foresta, l’unica vergine in Europa, di pini neri, con piante e tronchi alti più di 50 metri e resistenti a lungo nel tempo.
Siamo al 23 di Aprile ed il parco è stato riaperto solo da qualche giorno. Dopo un trekking di circa tre ore riusciamo a percorrere un facile sentiero, a tratti ricoperto di neve, che ci permette di ammirare in tutti i suoi riflessi cangianti il bellissimo Lago Nero (così chiamato per le alghe sul fondo). La giovane guida, districandosi bene tra italiano ed inglese, riesce a darci tante informazioni utili sulla storia del parco e sulla sua conformazione. L'effetto scenografico è magnifico: le alte vette innevate contrastano con il manto boschivo e con i riflessi cangianti del lago. Il clima è piacevole, siamo sui 15°C, il cielo è sereno dopo una notte di pioggia. Decidiamo di fare il nostro piccolo pranzo uscendo dal parco e raggiungendo il ponte sul fiume Tara, ammirando come quella lunga lingua azzurra e verde di acqua si insinua, in modo impetuoso, tra le pareti rocciose del più grande Canyon d'Europa.
Il parco Nazionale di Biogradska Gora
Solo 90 Km separano Žabljak da Kolašin, la cittadina più vicina al parco del Biogradska, dove abbiamo prenotato un hotel di tutto rispetto, il "Bianca Resort & Spa", approfittando dei prezzi di bassa stagione ed usufruendo di un servizio ed di un confort di assoluto livello.
Quando siamo arrivati al Parco Biogradska Gora, alle 8 del mattino, non c'era anima viva, tant'è che i tickets li abbiamo pagati all'uscita. Il giro del lago Biograd, completamente circondato dalla foresta vergine, attraverso il sentiero che lo costeggia e, in parte, attraversa, si può effettuare anche senza guida, in circa 80 minuti.
Questo parco è meno famoso del Durmitor ed è il più piccolo dei 5 parchi montenegrini ma, secondo me, per certi aspetti, è uno dei più affascinanti. Il più grande valore naturale di questo parco è la Biogradska gora, che comprende una superficie di 1.600 ettari ed è una delle ultime tre foreste vergini conservate nel Vecchio Continente. È impreziosita dal massiccio della montagna Bjelasica e dai laghi glaciali, di cui il lago di Biograd è il più visitato e il più grande.
Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo posto magico è il cangiare continuo dei colori e la varietà degli scorci panoramici: ovunque girassi lo sguardo lungo il cammino, mi sembrava di ammirare un quadro dipinto per me dalla natura e che inutilmente cercavo di fissare con la mia videocamera: solo i nostri occhi e la nostra mente riescono "fissare" alcune immagini ed alcune situazioni; nessun'altra diavoleria elettronica. E forse è meglio così.